
Foto: Gaetan Bally
INTERVISTA
«Il franco forte
ha anche un risvolto
positivo»
A colloquio con Fabrizio Petrillo, numero uno di
AXA Svizzera, sui cyber-rischi, gli effetti di un’eventuale
recessione e la resilienza delle PMI elvetiche.
Signor Petrillo, nei prossimi cinque anni AXA
intende focalizzare maggiormente la sua strategia
sulle PMI. Perché?
In Svizzera le PMI sono circa 580 000 – ossia oltre
il 98 per cento delle imprese operanti in economia
di mercato. A loro fanno capo due terzi dei posti di
lavoro. Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale
della nostra economia. Senza il loro dinamismo
imprenditoriale e i loro impulsi innovativi la piazza
economica elvetica non avrebbe il successo che ha –
un motivo più che sufficiente per ampliare i nostri
servizi per le PMI.
Come giudica le condizioni quadro in cui
operano oggi le PMI svizzere? Tengono adeguatamente
conto del peso di queste ultime?
In generale in Svizzera le condizioni quadro per le
imprese sono molto buone. La nostra è una piazza
economica competitiva, con un’infrastruttura ben
sviluppata, un sufficiente numero di lavoratori qualificati
e un sistema giuridico che funziona. I costi
salariali sono però molto alti, il che rappresenta un
grosso ostacolo per le imprese orientate all’export.
In fatto di regolamentazione e burocratizzazione,
inoltre, si riscontra una certa tendenza all’eccesso.
Se vogliamo continuare a offrire condizioni vantaggiose,
dobbiamo tenere d’occhio questi aspetti.
A molte PMI esportatrici il franco forte sta dando
filo da torcere. Che impatto ha su queste imprese
la situazione monetaria?
Per molte aziende l’andamento del franco è fonte di
stress permanente, visto che per rimanere competitive
devono adeguare di continuo i processi e proporre
prodotti straordinari, di altissima qualità. Ne-
gli ultimi anni le nostre PMI hanno però dimostrato
di saper gestire egregiamente la situazione. Il franco
forte ha dunque anche un risvolto positivo: induce le
imprese a rimanere f lessibili e ad adeguarsi di continuo
al mutare delle condizioni. Ciò rende l’economia
complessivamente più vigorosa e resiliente.
In Germania – principale mercato di sbocco per le
nostre imprese – s’intravede una battuta d’arresto.
Gli esperti ritengono probabile una recessione.
A suo avviso a cosa vanno incontro le nostre PMI?
Una battuta d’arresto in Germania o un indebolimento
generale della congiuntura globale si ripercuoteranno
inevitabilmente anche sul nostro commercio
estero. Sulla congiuntura pesano poi anche
fattori d’incertezza economico-politica come la
Brexit o la guerra dei dazi tra USA e Cina. Eventi come
la crisi finanziaria del 2008 e lo shock del franco del
2015 hanno però dimostrato che la nostra economia
sa assorbire questi colpi. Sono quindi fiducioso che
il panorama svizzero delle PMI sia ben attrezzato per
superare con successo un’eventuale recessione.
Eccessiva regolamentazione, franco forte,
prospettive di stagnazione per l’export – ci sono
altre sfide per le PMI?
La crescente digitalizzazione comporta per tutti una
grandissima sfida: quella dei cyber-rischi. Essendo
spesso prive delle necessarie difese, le piccole e
«È difficile prevedere
come evolverà nel lungo periodo
la nostra crescita economica»
La mia DITTA 24 03/2019